(18 Set 2005)



DOM 18 settembre 2005
ore 23.00
EX ISTITUTO LUCE, Piazza Cinecittà, 11

ARMANDO PUNZO
COMPAGNIA DELLA FORTEZZA

I pescecani
ovvero quello che resta di Bertolt Brecht


TESTO E REGIA: ARMANDO PUNZO
COSTUMI: EMANUELA DALL’AGLIO
SCENE: ALESSANDRO MARZETTI
MOVIMENTI: PASCALE PISCINA
ASSISTENTI ALLA REGIA :STEFANO CENCI E LAURA CLERI
RICERCHE MUSICALI E SUONO: BARNABA PONCHIELLI
MUSICHE ORIGINALI ESEGUITE DAL VIVO: CERAMICHE LINEARI
E CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DELLA TITUBANDA
DIREZIONE MUSICALE: MAESTRO GIACOMO BRUNETTI
CON I DETENUTI ATTORI DELLA COMPAGNIA DELLA FORTEZZA
E CON STEFANO CENCI
ORGANIZZAZIONE GENERALE: CINZIA DE FELICE



Finalmente Roma torna ad ospitare la Compagnia della Fortezza, con il bellissimo I Pescecani ovvero quello che resta di Bertolt Brecht diretto da Armando Punzo. In 18 anni la Compagnia della Fortezza, composta dai detenuti attori del carcere di Volterra, ha prodotto ogni anno uno spettacolo nuovo. A partire dal 1993 i lavori della Compagnia sono stati rappresentati anche fuori dal carcere e sono stati invitati nei principali teatri e festival italiani ed internazionali.


"Il carcere e' un'isola dentro le nostre citta', un'isola dimenticata che non si vuole conoscere, retta da regole che non contemplano l’esistenza di un teatro e tanto meno lo scambio culturale ed umano. A Volterra il 'nostro teatro' e' una cella, di tre metri per nove. Ma il nostro problema, il nostro obbiettivo non e' rendere piu' umane le carceri, ma mettere alla prova il teatro in queste condizioni. Per noi, paradossalmente, il carcere puo' diventare il luogo dove reinventare il teatro e restituirgli la sua necessita'. E tutto cio' puo' portare, indirettamente, ad un radicale miglioramento delle condizioni carcerarie. I Pescecani ovvero quello che resta di Bertolt Brecht e' un delirante grido di denuncia contro la folle malattia che sta oramai contagiando il mondo. Ingiustizie, prevaricazioni, arroganza e soprattutto sete di denaro e potere sono tipiche dei pescecani che stanno oramai divorando tutto…" Armando Punzo