(18 Mar 2006)



L’Italia che ripudia la guerra
L’Italia che ripudia lo scontro di civilta'


Il 18 marzo sara' il terzo anniversario dell’inizio della guerra all'Iraq. Sara' una giornata internazionale di mobilitazione, con manifestazioni e iniziative in tutto il mondo.

Nel nostro paese, questa giornata assume una importanza particolare.
Saremo in piena campagna elettorale: crediamo che mettere la pace al primo posto sia cruciale. Siamo convinti sia importante in questo periodo ribadire a chiunque governera' il nostro paese nei prossimi anni che una politica estera alternativa e' una priorita' e una necessita', convinti come siamo che la pace sia l'unica sicurezza possibile.

Nelle ultime settimane il governo, dopo aver trascinato il paese in una guerra di occupazione, ha anche gettato l'Italia da protagonista nella costruzione dello scontro di civilta'. Se c'e' un compito a cui oggi il nostro paese deve assolvere, nella difficile situazione internazionale, e' invece opporsi a ogni tentativo di costruire una artificiosa frontiera armata fra "mondo islamico" e "mondo occidentale". Ripudiare l'intolleranza, qualsiasi forma di razzismo, ogni tentativo di affermare la superiorita' della civilta' occidentale, rimettere al centro i diritti di donne e uomini, indipendentemente da appartenenze religiose, e' indispensabile per evitare ulteriori disastri.

Per questo, saremo a Roma il 18 marzo, dopo una settimana di iniziative diffuse in tutta Italia, rispondendo all'appello europeo:
LA PACE AL PRIMO POSTO
giornata internazionale contro la guerra e le occupazioni

Oggi, le ragioni per mobilitarsi contro la guerra sono sempre piu' evidenti.
Il 18 marzo 2006 manifesteremo in tutta Europa, insieme ai
movimenti statunitensi e globali
per l’immediato e incondizionato ritiro di tutte le truppe straniere dall'Iraq

contro la guerra preventiva, la sua estensione alla Siria, all'Iran e al Medio Oriente;
per una soluzione pacifica della questione kurda;

per la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi e di Gerusalemme Est,
per l’attuazione di tutte le risoluzioni internazionali, per una pace giusta fra Israele e Palestina,
per la creazione di uno stato palestinese indipendente;

per il disarmo, la riduzione delle spese militari, l'eliminazione delle basi militari straniere e delle armi di distruzione di massa;

per politiche estere alternative, che rifiutino le logiche neoliberiste e costruiscano relazioni
eque fra i popoli;

per il rispetto dei diritti umani, la difesa delle liberta' democratiche e civili contro la repressione, la fine delle torture, delle detenzioni illegali, delle prigioni segrete
per la libera circolazione dei migranti



Appuntamento banditi: ore 14,30 in Piazza Esedra, davanti alla Chiesa di S. Maria degli Angeli